LA CATTEDRALE DI SAN FELICIANO
Principale luogo di culto di Foligno, la cattedrale di San Feliciano fu eretta tra il IX e X secolo nel luogo dove venne sepolto il Santo e nel corso degli anni venne modificata e abbellita, almeno fino al 1400 quando è documentato che coro e abside vennero ingranditi.
Nel periodo Cinquecentesco l’architettura venne quasi totalmente stravolta dall’architetto Caprarola ma nel corso dei secoli successivi, e specialmente nel Novecento, vennero lentamente ripristinate le sue caratteristiche romaniche.
Internamente, la Cattedrale, si presente a croce latina con un’unica navata divisa in due campate sovrastate da volta a crociera e da un importante arco a tutto sesto sorretto da due pilastri che accolgono quattro altari, due per lato: Altare della Madonna, Altare della Sacra Famiglia, Altare di San Feliciano e Altare del Battesimo di Cristo. Ciascuno conserva al suo interno pale che rappresentano il soggetto a cui è dedicato.
A sinistra è invece visibile la Cappella Iacobili, cinquecentesca affrescata con storie di San Feliciano e col Miracolo di San Martino da Vespasiano Strada.
La crociera è coperta da una volta a cupola cassettonata, mentre l’abside è decorata da affreschi di Francesco Sanzi. E’ qui che è conservata l’opera attribuita a Raffaello Sanzio, “Madonna di Foligno”. Il baldacchino, visibile già dall’ingresso, è invece, in stile barocco, copia del più famoso Baldacchino di San Pietro, presente in vaticano.
PALAZZO TRINCI
Sempre sito nel centro di Foligno, in Piazza della Repubblica, è una delle più interessanti dimore tardogotiche presenti in tutta Italia, grazie anche al famoso ciclo di affreschi attribuito a Gentile da Fabriano, che decora gli interni.
Al suo interno sono ospitate la Pinacoteca Civica, il Museo archeologico e il Museo della giostra, dei tornei e dei giochi.
La famiglia Trinci, intorno alla fine del Trecento, acquistò tutte le proprietà presenti in quella zona e ne edificò un unico imponente complesso che, nel Quattrocento, epoca d’oro della famiglia, ospitò una corte di studiosi e umanisti.
Tuttavia, intorno al 1439, i Trinci vennero cacciati dalla loro stessa proprietà e il Palazzo divenne dei Governatori Pontifici.
Se l’esterno, con il suo aspetto neoclassico, sembra piuttosto semplice e severo, è l’interno che conserva tutta la bellezza dello stile tardogotico.
Dal cortile interno, è visibile la scala originale in stile gotico e in cima alla stessa si trova la Sala di Sisto IV, in onore del pontefice fece restaurare il soffitto ligneo sul quale spicca il suo stemma. Nel lato opposto si trova la loggia di Romolo e Remo, dove gli affreschi di Gentile da Fabriano, raccontando la storia dei fondatori di Roma, vuole in qualche modo ricollegarvi la storia della famiglia Trinci. Era un espediente molto usato in quel periodo.
Dalla loggia è possibile accedere alla Sala delle Arti Liberali e dei Pianeti, in quei è affrescato un complesso programma iconografico. La stanza era nota come “Stanza delle Rose” in riferimento al fiore araldico dei Trinci, che compare in diverse zone dell’affresco. Le arti che si incontrano durante il cammino sono La Grammatica, La Dialettica, La Musica, La Geometria, La Filosofia, L’Astronomia, L’Aritmetica e la Retorica.
Il corridoio adiacente, invece, era il ponte sospeso che collegava direttamente il Palazzo alla Cattedrale.
Un’altra Sala famosa del complesso è la Sala dei Giganti, dove gli affreschi rappresentano figure monumentali dei padri della storia romana.